Trasformo caffeina in locandine e sogni in grafica dal giorno in cui ho scoperto che il Liceo Classico mi aveva insegnato molto più del latino: mi aveva dato quella pazienza sovrumana indispensabile per sopportare clienti che cambiano idea ogni cinque minuti (e a volte anche meno)!
Il mio percorso di formazione è iniziato studiando Editing e Post Produzione presso il Centro di Formazione Cinematografica Nazionale di Roma, dove ho capito che “fare cinema” significa anche saper trovare una presa di corrente in mezzo al nulla e improvvisare soluzioni quando tutto sembra andare storto. Poi mi sono laureato con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in Progettazione Artistica per l’Impresa con indirizzo Graphic Design – la lode probabilmente è merito della mia tesi innovativa su “Come sopravvivere a 47 revisioni dello stesso logo mantenendo il sorriso”.
Ma non mi sono fermato qui. Nel mondo creativo chi si ferma è perduto, così ho frequentato numerosi corsi di aggiornamento e master su Color Correction, Motion Graphics e Modellazione 3D. Sì, quelli che costano quanto un’auto usata ma che ti trasformano in una specie di mago digitale.
Con gli anni ho trasformato questa formazione continua in una vera passione per il Graphic Design, dove riesco a convertire cappuccini, cornetti alla nutella e nottate davanti al computer in brand identity memorabili che restano impresse nella mente. Dal branding alla progettazione editoriale, dalla creazione di locandine teatrali alle grafiche per eventi culturali, ogni progetto è un’occasione per dimostrare che bellezza e comunicazione efficace non solo possono convivere, ma devono farlo.
La mia filosofia? Semplice: ogni elemento visivo deve raccontare una storia. Dietro ogni grande progetto grafico c’è sempre quell’equilibrio perfetto tra creatività e tecnica e – ammettiamolo – almeno un paio di barattolini Sammontana alla stracciatella consumati durante le maratone notturne di brainstorming.
La gavetta vera è iniziata nel 2013, quando sono entrato come stagista nelle produzioni cinematografiche de “I milionari” di Alessandro Piva e “Tre tocchi” di Marco Risi. Lì ho imparato lezioni fondamentali: portare il caffè al momento giusto è un’arte, annuire quando il regista urla cose apparentemente incomprensibili è strategia di sopravvivenza, e osservare professionisti all’opera vale più di mille corsi teorici. Ho avuto il privilegio di collaborare con l’AIC, con i direttori della fotografia Ugo Menegatti e Mauro Marchetti, e con la Web Production “Seminal Tube”, accumulando quel bagaglio di esperienza e aneddoti che solo il set può regalarti.
Dal 2015 mi sono buttato nella post produzione televisiva, collaborando con diverse emittenti nazionali e spaziando tra settori completamente diversi: moda, sport, gameplay, medicina. Se esiste un argomento, probabilmente ci ho realizzato sopra un pieghevole, un manifesto o un montaggio video – tutto rigorosamente accompagnato da litri di limonata, qualche imprecazione creativa e una scorta infinita di patatine San Carlo 1936.
Ma la voglia di raccontare storie mi ha spinto oltre. Nel 2017 ho debuttato come autore e regista con il Docufilm “Vennari Santu” (Venerdì Santo), dedicato alla tradizione folkloristica più antica di Taverna. Due anni dopo sono tornato dietro la macchina da presa con “Marina: storia di un comunista”, raccontando la vita di Domenico Vavalà, storico sindaco calabrese – la prova che anche la politica locale può diventare cinematograficamente affascinante.
Il 2019 è stato l’anno della svolta: il mio cortometraggio “Xenìa – Ospitalità” ha vinto il concorso “Il Bello della Calabria” indetto da ICOM. Un riconoscimento che ha confermato una cosa che ho sempre saputo: quando talento, metodo e un pizzico di follia si incontrano, nascono scintille.
Il 2020 mi ha regalato un’esperienza indimenticabile: collaborare al progetto “Bluocean Workshop” insieme ai fotografi del National Geographic in Calabria. Un anno dopo, nel 2021, ho curato e diretto il reportage sul restauro del dipinto “Patrocinio di Santa Barbara” di Mattia Preti, dimostrando che anche il restauro di un’opera d’arte può trasformarsi in una narrazione cinematografica coinvolgente.
E non è finita qui. Collaboro stabilmente con importanti Compagnie Teatrali, festival e realtà culturali, per cui realizzo video blog, rubriche web, locandine, brochure e teaser che riescono nell’impresa più difficile: far venire voglia di uscire di casa anche agli irriducibili del divano e dello streaming.
Quindi, ricapitolando: sono quel tipo di professionista che riesce a far sembrare semplice quello che in realtà richiede anni di formazione, quintali di pazienza, una dose massiccia di passione e una scorta industriale di patatine San Carlo 1936. Se state cercando qualcuno che sappia raccontare storie attraverso le immagini, che non si tiri indietro davanti al briefing più assurdo e che trasformi le vostre idee in progetti visivamente potenti, beh… siete capitati nel posto giusto!
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